Si osserva per vedere cosa c’è la’. Cio’ costituisce l’OSSERVARE. Poi si combinano queste osservazioni per determinare cos’altro potrebbe esserci la’. Questa seconda attività si chiama PENSARE. Grazie alla corretta combinazione di queste 2 attività,possiamo osservare ulteriormente allo scopo di vedere cosa c’è di fatto la’.
L’intero ed unico scopo del PENSARE è quello di stabilire DOVE osservare. L’intero ed unico scopo dell’OSSERVARE è quello di NOTARE che cosa è presente/la’.
Cosi’,l’osservare ed il pensare vanno di passo in passo. Potresti osservare, e poi ritirarti a pensare un momento,e poi potresti osservare nuovamente piu’ da vicino questa volta. L’osservare in modo preciso ed accurato conduce ad un pensare accurato/esatto. E un pensiero corretto fornisce una migliore direzione per fare ulteriori osservazioni. E’ questa la combinazione che permette di ottenere rapide soluzioni agli attuali problemi.
Quando le osservazioni ottenute dall’osservare contengono anche propri pensieri/idee della persona,allora poi la stessa persona non riesce piu’ a trovare ulteriori indicazioni di DOVE osservare,in quanto è la stessa attività del pensare (valutazioni,rimuginazioni,passare giudizi,azioni che cercano di sopprimere,evitare,respingere,odiare un qualche cosa ecc.ecc.) che blocca la mente dal fornire ulteriori indicazioni di DOVE osservare.
Possiamo migliorare pensando? Si’,praticando l’osservare. Possiamo migliorare osservando? Si’,differenziando cosa è la’ dalle nostre opinioni,idee,giudizi e pensieri.
Osserviamo attraverso i nostri occhi fisici,i quali ci permettono di notare che cosa c’è nell’ambiente. Osserviamo anche attraverso i nostri occhi interni per osservare che cosa è presente nella nostra mente e nel nostro corpo. In entrambi i casi è possibile separare cosa è la’ rispetto ai propri pensieri e giudizi.
Molte persone non riescono a controllare loro stesse e cercano di sopprimere i loro pensieri in varie maniere. QUESTO NON E’ IL MODO CORRETTO DI FARE. Il corretto approccio è quello di diventare consci sia nell’attività dell’osservare,sia in quella del pensare e di intenderle come due attività separate,anche quando possono manifestarsi contemporaneamente.
Mentre pratichiamo l’osservare in se stesso, migliora anche il pensare ed uno è gradualmente capace di risolvere le difficoltà nella vita sempre più frequentemente e velocemente.
Il punto centrale di questo argomento è di praticare l’osservare senza pensare. Attraverso questa pratica uno diventa consapevole dei “pensieri automatici”.
L’idea base è di osservare qualche cosa come essa è, senza aggiungervi niente.
Questo è il segreto che sta alla base dei “2500 anni” della meditazione Vipassana di Budda e di tutte le altre procedure di auto determinazione nate da allora in poi.
Esercizio 1-5
POTRESTI FARE QUESTI ESERCIZI FINCHE’ VUOI, MENTRE STAI SVOLGENDO LE TUE ATTIVITA’ GIORNALIERE.
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Osserva le cose nel tuo ambiente. Sii attento e conscio senza pensare o senza aspettarti qualcosa.
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Osserva e nota qualcosa con piena attenzione. Poi, osserva e nota qualcosa d’altro con piena attenzione. Continua in questo modo.
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Se pensieri sorgono nella tua mente, poi semplicemente osservali come “pensieri che stanno sorgendo nella mente”. Non sopprimerli. Devi soltanto continuare.
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Se noti che la mente sta aggiungendo qualcosa a ciò che stai osservando, differenzia tra cosa la mente sta aggiungendo da che cosa tu stai osservando che ci deve essere là. Continua.
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Fai questo finchè riesci ad osservare con agio cosa c’è la’,differenziandolo dai pensieri presenti nella mente, o da cosa la mente potrebbe starti aggiungendo durante l’osservazione.
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Non sopprimere ogni attività della mente. Semplicemente osserva dove è la tua attenzione/a che cosa la tua attenzione è rivolta, senza pensare od aspettandoti qualcosa.
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Fai questo esercizio tante volte quante puoi, mentre stai svolgendo le tue attività giornaliere. Presto, questo esercizio lo svolgerai in automatico,senza l’utilizzo di sforzo.
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